Lavanda: le tante proprietà di una pianta spontanea
La lavanda (Lavandula angustifolia) è una pianta della famiglia delle Lamiaceae. Grazie alle proprietà dei suoi oli essenziali, la lavanda è utile per mal di testa, insonnia, tosse e punture di insetto.
La lavanda è una pianta tipica della vegetazione mediterranea; predilige un clima mite ed occupa in genere le macchie e le garighe dalle zone marine sino ai 600 metri sul livello del mare, confondendosi con il cisto, il mirto e il lentisco. E’ particolarmente frequente nelle aree percorse ciclicamente dal fuoco mentre scompare quando la vegetazione diventa evoluta. Si adatta egregiamente ai terreni silicei (acidi), trachite, graniti, scisti, basalti.
Proprietà della lavanda
I fiori della lavanda sono utilizzati in fitoterapia per le numerose proprietà dovute alla presenza dell’olio essenziale (linalolo, acetato di linalile, limonene, cineolo, canfora, alfa-terpineolo, beta-ocimene), tannini, acido ursolico, flavonoidi e sostanze amare. Questi principi attivi conferiscono alla pianta azione sedativa e calmante sul sistema nervoso, da utilizzare in caso di ansia, agitazione, nervosismo, mal di testa e stress e insonnia.
La lavanda svolge anche un’azione balsamica sulle vie respiratorie per questo è impiegata efficacemente nel trattamento di tutte le malattie da raffreddamento: influenza, tosse, raffreddore e catarro.
Inoltre la pianta, limitando la formazione e soprattutto il ristagno di gas a livello gastro-intestinale, possiede proprietà carminative e antispasmodiche in quanto calma dolori e gli spasmi addominali e aiuta a distendere la muscolatura del ventre.
La lavanda è un calmante nervino e antispasmodico molto usato nella causa delle vertigini, delle emicranie e dei dolori nervosi di testa.
Per uso esterno vanta proprietà detergenti, antinfiammatorie, analgesiche, antibatteriche, cicatrizzanti e decongestionanti. La pianta è utilizzata per detergere ferite e piaghe; per alleviare il prurito e le punture di insetti; e per ridurre le irritazioni del cavo orale. In ambito cosmetologico viene usata l’olio essenziale di lavanda come profumo.
Storia e curiosità
Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La conoscenza e l’uso erboristico di questa specie è conosciuto fin dall’antichità, essendo citata nel “De Materia Medica” di Dioscoride (65 d.C.).
In alcune zone della Sardegna, la lavanda, pestata fresca in olio d’oliva veniva utilizzata come cicatrizzante e anche contro il morso degli insetti. La lavanda è molto utilizzata a livello industriale per la profumazione di saponi e di altri prodotti cosmetici. In alcuni paesi, rametti di lavanda selvatica venivano associati alla palma ed all’ulivo nella benedizione della Domenica delle Palme (a Portoscuso, dove si credeva che la Madonna avesse steso i panni di Gesù su tali piante). A Dorgali la pianta la notte di S. Giovanni Battista, veniva posta negli ovili, come una “leia”, per proteggere dal malocchio gli animali. Le preparazioni di lavanda, usate con cautela, sono utili per attenuare i crampi intestinali, gli attacchi d’asma, i mal di testa, come calmanti degli stati d’ansia, come cicatrizzanti.
Pianta mellifera, si presta ad essere inserita nei giardini mediterranei assieme ad altre essenze della macchia e delle garighe. Tutte le specie di lavanda comuni in Europa, nonché gli ibridi coltivati, possono produrre mieli mono-flora. Le caratteristiche di questi mieli sono diverse a seconda dell’origine. Il miele di L. stoechas è l’unico miele di lavanda che si possa ottenere in Italia in quantità cospicue. Viene prodotto soprattutto in Sardegna e, occasionalmente, in altre zone tirreniche (isola d’Elba).